Di gente stanca e vecchi colori

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La parola Ballarò  può ricordare cose diverse. Per molti è la trasmissione televisiva, per i palermitani è uno dei tre mercati della città, per me è il luogo dove mio nonno mi portava da piccolo quando andava a fare la spesa. In ogni caso, se si è mai messo piede dentro Ballarò, se si è visto ciò che è realmente, la memoria ricade sicuramente su quelle vie, su quelle bancarelle, su quei volti.

Io ci andavo, come detto, sin da piccolo.  Ed a distanza di 14-15 anni,  a distanza di secoli per me, tutto sembra essere esattamente lo stesso, esattamente immutato nel tempo. Non ero mai stato a Ballarò al tramonto, ed al tramonto le strade iniziano ad essere illuminate delle sole lampade delle bancarelle, e i volti stanchi dei venditori iniziano a lanciare sguardi particolarmente cattivi (e credetemi che il quartiere di Ballarò non è proprio come i Parioli a Roma eh).
Quel giorno ero appena uscito dall’università e, avendo la macchina fotografica con me, prima di tornare a casa decisi di passeggiare per quelle vie, per quel mercato, e perdermi….

P.s. Ok, in realtà cercavo delle mandorle sgusciate per fare la torta alle carote e mandorle (che alla fine non ho neanche trovato), ma immagino che l’idea di un potevo studente stanco che si perde per le vie di una città all’imbrunire sia “moltopiùmeglioassai” per un blog fotografico.

 

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2 thoughts on “Di gente stanca e vecchi colori

    1. Bhè, io ci ho messo parecchio a superare la “paura” o la timidezza… Diciamo che girare per quei mercati, dove certi sguardi sono assolute dichiarazioni di voglia omicida, ha aiutato (quando si dice affronta le tue paure ahahaha). E comunque grazie tante!!

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