Tra le cose che ho fatto per occupare le mie ferie c’è stata una piccola crociera di un giorno tra le isole Egadi. Eravamo un piccolo esercito di amici, e ci siamo incontrati a Trapani di buon ora per salire sul battello che ci avrebbe portato ad esplorare Levanzo e Favignana.
Delle due mete, quella che mia ha davvero sorpreso è stata la prima. Ammetto che prima di quel giorno probabilmente non ne conoscevo nemmeno la precisa ubicazione, ma alla fine Levanzo si è rivelata un piccolo gioiello tutt’altro che turistico, tranquillo e con un mare stupendo.
Ecco, il mare. Quando non lo vedi e vivi per alcuni mesi tendi quasi a dimenticare cosa significhi e cosa sia (almeno nel mio caso). Non che non mi mancasse, ma vivere una giornata intera in baca, star sdraiati sulla prua con il vento tra i capelli, il profumo di salsedine, gli amici e un bicchiere di vino… Roba che, non me ne vogliano i tanti amici “nordici”, un lago non potrà mai regalare.
Quel giorno ho, per altro, avuto conferma di quanto faccia bene il mare (e gli amici): venivo da un febbrone inaspettato di un paio di giorni che non voleva smettere, e fino all’ultimo ho dubitato di riuscire a partire. In un paio di ore era tutto passato e saltavo dalla nave per fare i vari bagni lungo tutto il percorso. Magie della Sicilia, probabilmente.