Di tutto quello che può accadere a Bologna

 

 

 

Bologna - 02

Bologna rappresenta per me uno di quei luoghi dove tutto può accadere. L’ho sempre amata come città, ed era legata a ricordi di un passato e di momenti così unici, lontani e particolari da non riuscire quasi a ricondurli più a me, al me attuale.
La scorsa settimana ho avuto l’occasione di tornare a Bologna per un corso di formazione Unicredit assieme ad altri ragazzi assunti da poco come me. Non conoscevo gli altri che avrebbero partecipato, se non di “vista”, ma ero abbastanza fiducioso sul fatto che mi sarei comunque trovato bene. Certo, erano sconosciuti e avrei dovuto passare con loro una settimana, ma in fin dei conti condividiamo percorsi simili e storie simili, quindi tanto diversi non possiamo poi essere.
Tutti i dubbi si son dipanati il primo giorno perché, se devo esser sincero, mi son trovato assieme a persone splendide, interessanti, con tanto da raccontare. Con alcuni di loro credo di aver legato molto, in un modo che non immaginavo, almeno non in pochi giorni, almeno non per me. Con Angela, Diego, Cosimo, Andrea, Fabio, Arianna e tutti gli altri (non me ne vogliate, eravamo più di venti e non posso elencare tutti eh!) abbiamo mangiato, bevuto, ballato, ed è stato bello. Bello perché son abituato a colleghi che potrebbero essere i miei genitori, bello perché di quella settimana mi ricordo pochissimo delle lezioni e tutto di quello che veniva dopo. Bello perché ho creato nuovi ricordi a Bologna.
Già, Bologna, un post su Bologna senza ancora aver raccontato nulla di quella città. Perché è difficile raccontare certe emozioni, certe sensazioni. La sensazione che si prova vedendo la luce che attraversa certi vicoli, o attraversando certi scorci di città con il naso all’insù. Difficile raccontare Bologna a parole, la città dove tutto può accade. Anche di cambiare idea sul proprio lavoro in pochi giorni.

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