Cartoline da New York (parte I)

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Ero già stato a New York alla fine del quinto anno di liceo per circa un mese (ospitato da zii). Fu una esperienza bellissima, per tanti motivi.
Tendenzialmente son dell’idea di non tornare in posti dove si è già stati, vista la mole di luoghi ancora da poter visitare. Per New York però si può fare una eccezione, e quando i miei colleghi mi hanno proposto di andare assieme per una settimana nella grande mela non ci ho pensato più di tanto.
Siamo andati in 5, ed abbiamo preso un appartamento con AirB&B nel mitico quartiere i Harlem.
Harlem è noto soprattutto per essere stato (e continuare ad essere) il quartiere nero di NY, la culla del Jazz. Effettivamente eravamo forse gli unici 5 bianchi a camminare per strada la sera, e per quanto sia vicino al centro di Manhattan (circa un 500 metri sopra Central Park) sembra di vivere in un paese totalmente diverso.
Ecco, una delle cose che più ho apprezzato di questo viaggio è stato il vedere un volto della città che non avevo totalmente colto nel mese trascorso tanti anni fa. Si, perché New York è la città dove puoi trascorrere un mese camminando continuamente, e riuscire comunque a non vedere tantissime cose.
Vedere la parte più Pop (e popolare), le strade meno commerciali, le zone assolutamente meno turistiche (e forse anche più interessanti).
Certo, non ci siamo comunque fatti mancare le attrazioni più caratteristiche ed affascinanti (in questo primo post ad esempio c’è un po’ di Metropolitan Museum, di Public Library, di Flatiron Building), ma ad esempio assistere ad una vera messa gospel e fotografare i “veri volti americani” (qualsiasi cosa voglia dire) mi è piaciuto da impazzire.
Altra cosa che mi ha molto affascinato è stata vedere come New York sia riuscita a cambiare in una decina di anni. Tutta la nuova area sorta attorno alla Freedom Tower (dove prima c’erano le torri gemelle) non esisteva la prima volta che son andato, e mi ha davvero sorpreso. Ma di questo ne parlerò nel prossimo post…

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