Cartoline dalla Romania – Parte II

Gli ultimi due giorno del mio giro per la transilvania mi hanno regalato i due luoghi che più mi hanno affascinato della Romania. Il primo è Sibiu, capoluogo dell’omonima provincia e splendida cittadina medievale. Sibiu ha una delle piazze più belle che abbia mai visto, alla quale si arriva attraversando un lungo viale pedonale pieno di negozi e piccole botteghe pronte a sfornare pretzel ed altre specialità da forno. Sarà stato anche merito del bel tempo che finalmente aveva deciso di far capolinea, ma l’azzurro del cielo creava un contrasto perfetto con il rosso dei tetti.
Dopo la cena in un tipico ristorante rumeno (che a dir la verità non ho apprezzato quanto avrei voluto perché fin troppo sazio dai giorni precedenti) ci siamo diretti verso una meta tanto impronunciabile quanto unica, Transfăgărășan. Si tratta di una delle strade più belle al mondo, lunga circa 90Km e che si inerpica per i Carpazi raggiungendo la quota di 2000 metri. La strada è spesso chiusa per la nebbia o la neve in quanto risulta particolarmente pericolosa da attraversare (è piena di curve a gomito che danno su strapiombi senza guardrail). La vista però è assolutamente mozzafiato ed arrivati in cima si viene accolti da un piccolo lago ghiacciato praticamente abbandonato dal tempo. E’ possibile anche entrare nel rifugio che si affaccia sul lago e magari gustare una cioccolata calda (che ok era abbastanza terribile, ma importa?).
La storia della strada è in realtà abbastanza triste, visto che fu voluta durante la dittatura per affermare il potere del governo e comportò la morte di tantissimi operai, costretti a lavorare in condizioni estenuanti e ad altitudini improponibile. Malgrado ciò, però, è impossibili non rimanere affascinati ed impressionati, credetemi.

Ci siamo, infine, diretti verso Bran e il mitico castello di Dracula (bhè, è pur sempre la Transilvania no?) ma è stato abbastanza deludente. Essenzialmente una classica attrazione per turisti, da vedere giusto perché si è di passaggio ma da non raggiungere appositamente, almeno secondo me.

La Romania, o quantomeno la transilvania, è stata abbastanza complessa da visitare. Senza una macchina sarebbe stato impossibile, e credo che il problema della lingua sia abbastanza presente se si conosce solamente l’inglese. E’ pur vero che potrei anche dire la stessa cosa ad esempio della Sicilia. Ed in ogni caso, considerato le difficoltà, la stanchezza e gli intoppi, ne è assolutamente valsa la pena.


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