L’Osservatorio della fondazione Prada (e la buffa domenica milanese)

Le domeniche di sole sono probabilmente nate per passeggiare in centro e visitare mostre e musei, così come quelle di poggia nascono per guardare film e bere tè. Appartenendo al primo gruppo, ho sfruttato la scorsa domenica per visitare finalmente la nuova sede della Fondazione Prada, all’interno della Galleria Vittorio Emanuele. La Fondazione Prada è uno dei miei luoghi preferiti di Milano, forse anche perché legata ad un bel ricordo. La nuova sede, l’Osservatorio, è un piccolo spazio espositivo ricavato all’ultimo piano dello store Prada. La prima mostra ospitata è Give Me Yesterday, un’esposizione sull’uso della fotografia come diario personale da parte di 14 fotografi. Avendo per altro un blog fotografico sentivo la materia particolarmente affine e stimolante.
Al di là della mostra (che offre alcuni spunti molto interessanti, soprattutto se si va oltre le semplici foto e si prova a capire cosa esse vogliono raccontare) ciò che più mi ha affascinato è stato (come immaginavo) lo spazio espositivo in sé. Si ha un colpo d’occhio splendido sui tetti della galleria attraverso le ampie vetrate, potendosi sentire perfettamente in bilico tra lo spazio interno e quello esterno (e da amante delle grandi vetrate non ho potuto che apprezzare). I progetti che più mi hanno colpiti son stati quelli di Irene Fenara (con i ritratti scattati ad una distanza equivalente a quella emotiva con il soggetto, geniale) e di Leigh Ledare (capace di mostrare e raccontare la madre in una maniera tanto intima quanto spietata).
La cosa buffa è che, della bella giornata di sole, della passeggiata per il centro e della mostra, ciò che realmente ricorderò è una foto scattata ad una ragazza con un cappello rosso, e subito dopo la foto che lei mi ha chiesto di scattarle con il suo cellulare. La situazione è buffa perché poi quella ragazza, spinto dalla mia imbarazzante curiosità, l’ho anche ritrovata e conosciuta, e perché magari starà anche leggendo queste parole. Ma questa, in fin dei conti, è tutta un’altra storia, e qui si parla di Milano e della Fondazione Prada. Quindi andate a vedere l’Osservatorio, perché è un luogo magico, e perché succedono cose buffe.

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