Alla (ri)scoperta di Monreale

Monreale è una nota cittadina della provincia di Palermo celebre soprattutto per il suo Duomo, patrimonio dell’Unesco ed unico assieme a quello di Cefalù per via dei mosaici. Per me Monreale è più che altro un ricordo, ricordo di quando ero piccolo e i miei nonni passavano la domenica mattina e mi portavano con loro a prendere il pane (già, perché il famoso “pane di Monreale” è altrettanto un patrimonio dell’umanità, garantito).
Non andavo a Monreale da tanto tempo, così tanto che i ricordi più vividi erano quasi quelli di quando ero bambino. E dire che passa un autobus sotto casa mia, che lascia proprio al centro della cittadina.
In una calda giornata dello scorso luglio ho deciso di riprendere quell’autobus, e dare una rinfrescata ai miei ricordi. Il Duomo, quel Duomo cosi celebre e famoso, è proprio come lo ricordavo. Ricco, imponente, voluto da Guglielmo II per sfidare l’Arcivescovo di Palermo con tutto lo sfarzo e l’oro possibile. C’è poco da aggiungere, va assolutamente visto se si passa da Palermo, bisogna salire sul tetto, ammirare il chiostro e la valle che si estende sino al mare, accogliendo il capoluogo siciliano.
Oltre al duomo, però ho riscoperto tutti i vicoletti della città, i cortili pieni di piante, il belvedere che si affaccia sulla valle e che, da piccolo, ricordo fosse pieno di bancarelle e carretti siciliani.
La (ri)scoperta di luoghi a due passi da casa, delle volte, vale più di un nuovo viaggio. C’è tanto da vedere nel mondo, e soprattutto in Italia. Ma spesso ci son tesori inestimabili vicino, anzi, a poche fermate di bus.

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