Di come non ci sia nulla di più essenziale del superfluo

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Domenica mattina avevo voglia di giocare un po’ con Sammy  (la Samsung NX300), e così ho pensato di girare un po per mercatini dell’usato. Bisogna, in effetti, fare una premessa. Se sei a Palermo, è una domenica mattina, c’è sole e hai voglia di gironzolare in mezzo a cianfrusaglie, ci sono essenzialmente due posti dove dovresti andare: il primo è proprio il classico mercatino dell’usato, si svolge il fine settimana a piazza marina e ci si può trovare un po di tutto, dai dischi antichi, ai francobolli, passando per quadri, grammofoni e macchine fotografiche. Diciamo che è il classico posto dove un “nordico medio” andrebbe per cercare qualche cosa di antico e sperduto. Mi ricordo quando da piccolo ci andavo con mio papà in cerca di schede telefoniche o monete (si, ero il classico bambino che collezionava un po tutto) ed era meraviglioso poter ammirare cose cosi antiche e rare, e sentire i venditori raccontare storie incredibili che stavano dietro ad oggetti del tutto comuni.

Dicevo, però, che esiste anche un altro mercatino. È un mercatino che è nato essenzialmente negli ultimi due anni, ed è un luogo dove non ero mai stato, almeno non durante la compravendita. Noi palermitani diciamo che sia il mercatino di Ballarò, ma in realtà si estende su un area molto più vasta, sino ad invadere le strade limitrofe. In realtà non saprei bene come descriverlo, credo sia un posto che il caro amico “nordico medio” probabilmente non capirebbe del tutto, anche perché in parte sfugge anche a me. È un’ambiente estremamente affascinante, interessante e vivo. Credo rappresenti meglio di molti altri luoghi l’anima di Palermo. E non è un caso che sia governato dal caos, dall’assenza di regole e dal libero arbitrio, proprio come una moderna Babele. Si può trovare davvero di tutto, basta che in realtà non serva a nulla e sia totalmente inutile. È un luogo di attività poco “lecite” e di vecchietti che vendono le loro cianfrusaglie per strada. E il luogo del tutto e del nulla.

Non ho voluto separare le foto provenienti da questi due luoghi che vi ho raccontato volutamente, proprio perché spero di essere riuscito a mostrarne le profonde differenze tramite delle semplici foto.

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