Gli americani sono un popolo estremamente eterogeneo, vario e incredibile, ed è forse per questo che se dovessi dire cosa ho fatto il terzo giorno a Los Angeles, potrei dire che ho fatto cose “tipicamente americane” e tutte estremamente diverse tra di loro. Abbiamo iniziato la giornata andando a visitare Corner Stone, un “posto” (non so bene come definirlo) a nord della città, immerso nel verde, nel quale si può essenzialmente mangiare cose biologiche provenienti da coltivazioni ed allevamenti naturali, assaggiare il vino prodotto in California e comprare oggetti di arte ed arredamento. Se poi ci aggiungiamo che lo chef è italiano e che hanno salumi e formaggi incredibili, bhè, diventa uno dei posti papabili dove passare la mia vecchiaia.
Siamo poi andati al vicino autodromo di Sonoma, classico posto dove ti aspetteresti di trovare donne, motori, birra e tatuaggi. E bhè, in effetti era tutto li. Qui però non era come le imitazioni europee di gare di dragster, era tutto autentico, autenticamente americano. E forse per questo è, in definitiva, stato estremamente piacevole e divertente. E poi i volti della gente sugli spalti, o tra le macchine, li ho assolutamente amati.
Ci siamo poi diretti verso Sosalito, detta anche la “Portofino d’America”, classica località turistica di mare della California. Diciamo che al di là dei colori, del sole e dei turisti, la cosa che più mi ha reso felici di li è che ho finalmente trovato la palla 8 che risponde alle domande, e che cercavo da una vita (anche questo punto a favore del piccolo Manfredi di un tempo).
Infine… La cosa più americana di tutte. La partita di baseball dei Giants all’AT&T Park. Io sono una di quelle persone che pur amando lo sport, non ama particolarmente il calcio, anzi spesso lo disprezza per la finzione e la sua “tristezza”. Temevo il baseball potesse essere una questione simile, e invece mi son dovuto ricredere. Li allo stadio si va con tutta la famiglia, si portano i bambini, si arriva quando si vuole, ci si alza continuamente per mangiare, e sopratutto ci si diverte davvero, al di la della partita e di come sta andando. E’ essenzialmente un evento di gruppo, e la kiss camera, il lancio di magliette, le mascotte e il lancio della palla al pubblico, sono solo tanti piccoli aspetti fondamentali.