Di vicoletti e turisti

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La scorsa settimana alcuni colleghi romani del mio amico Alessandro sono scesi qui in sicilia per una piccola vacanza, e per godersi un po’ di mare e di meraviglie sicule. Una delle tappe del tour è stata l’immancabile Taormina. Immagino che per un turista, Taormina sia un po’ come Capri, o Venezia, una di quelle città uniche nel suo genere, che potrebbero vivere semplicemente del loro nome. In effetti è un luogo unico, un insieme di vicoletti, belvedere, botteghe e negozi di moda, il tutto arroccato sul cucuzzolo di una montagna. E una delle cose più belle è che non ci sono macchina, ma bisogna salire con la navetta o la funivia. Onestamente, essendoci andati in pieno agosto, mi aspettavo una quantità spropositata di turisti e caldo. In realtà non c’era poi così tanta confusione, o almeno non quanto ricordassi dall’ultima visita di parecchi anni fa. Per il caldo invece… bhè, è stato comunque molto piacevole e divertente malgrado la stanchezza e l’attraversata in macchina (è pur sempre dall’altro lato della Sicilia). Essenzialmente, la città si snoda lungo un’unica via, dalla quale si diramano piccole viuzze e vicoletti, alcuni dei quali lasciano passare a malapena una persona, mentre all’entrata del paese vi è la salita che porta ai resti del teatro antico.
Taormina è uno di quei posti che consiglio assolutamente di vedere, almeno una volta nella vita. Ma visto che avete tutta una vita per scegliere quando andarci, bhè, evitate luglio ed agosto. La primavera siciliana è molto più gradevole e tranquilla, specialmente in posti del genere.

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