Di palle di neve e grandi scoperte

SAMSUNG CSC

Quando ho capito che mi sarei trasferito a Milano, superata la fase di “ommiodio il panico la morte sono fottuto”, tra i primi pensieri che ho avuto è stato che avrei finalmente potuto incontrare un po’ di gente fotografica ed interessante che avevo solo conosciuto virtualmente, e di esplorare tanti nuovi posti nei fine settimana (perché, a quanto pare, Milano è vicina praticamente a tutto, in barba a qualsiasi legge fisica o topografica).
E’ con questa idea in mente che ho contattato Francesca per chiederle di fare una gita assieme da qualche parte random. Francesca è una di quelle fotografe che, una volta viste le sue foto, ti viene anche voglia di conoscerla. Non c’è altra possibilità. Credo dipenda dal fatto che dai suoi scatti emerge sempre qualche cosa che va oltre la semplice immagine. Una sorta di storia latente, di filigrana ben impressa e quasi tangibile. Che poi fino alla scorsa settimana aveva solo scambiato qualche chiacchiera su facebook sulle nostre foto, nulla di più. Eppure lei ha deciso di organizzare una mega gita in un posto rivelatosi pazzesco. Sto parlando del lago di Mucrone, uno specchio d’acqua ghiacciato (ma noi per inciso non lo sapevamo) raggiungibile tramite una funivia dal santuario di Oropa (se ve lo state chiedendo, a quanto pare tutti questi nomi buffi sono in Piemonte). Perché pazzesco? Bhè, perché ci siamo ritrovati a giocare a palle di neve in mezze maniche a metà maggio a 1900 metri. Credo basti no?
In più (ma questo non è incluso nella vostra futura visita al lago, mi dispiace) ho avuto anche l’immensa fortuna di trovare una compagna di avventure da 5 stelle (cit.), una nuova amica con la quale passere una intera giornata a ridere, cazzeggiare e fotografare (io poi ho anche deciso di ustionarmi con il sole, già che c’ero). Mi auguro che questa sia stata la prima di una lunga serie di avventure, di piccole storie da fotografare in compagnia di nuovi amici da scoprire. Che poi è esattamente quello che speravo e desideravo pensando al mio futuro da milanese. Neeeee.

Rispondi