Cartoline da Vienna (Parte II)

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Come accennavo nel primo post, Vienna è una città che ho dovuto inizialmente capire, ma che mi ha stupito giorno dopo giorno (anche grazie al cambio di tempo). Uno dei luoghi più belli ed affascinanti che abbiamo visto è sicuramente la Biblioteca nazionale austriaca, una delle biblioteche più affascinanti e belle al mondo. Si trova dentro il palazzo imperiale, dietro il complesso dell’Albertina.
Ed a proposito del museo dell’Albertina (che abbiamo visitato il giorno dopo), bhè, magnifico. Esposizione, opere, collezioni temporanee. Di tutti i musei viennesi è stato quello che più mi ha affascinato. Mi ha invece lasciato abbastanza indifferente la reggia di Schönbrunn, forse perché le residenze imperiali fini a se stesse non mi hanno mai entusiasmato (o forse perché Sissi mi è sempre stata un po’ sulle scatole).
Infine, stanchi dai giorni di viaggio, ci siamo diretti verso il quartiere di Hundertwasserhaus (concordiamo tutti che sia impronunciabile, tranquilli), un complesso di case popolari costruito da un architetto e artista viennese negli anni 50 e che ricorda vagamente le opere di Gaudì (giusto per follia delle forme e dei colori). Molto interessante, ma ancor di più se si prova ad accostare l’imponente geometria dei palazzoni imperiali del centro con la stravaganza ed eccentricità del complesso.
Tirando le somme: Vienna è da vedere? Si. Sorprende? Tanto. Ci tornerei? Ni, probabilmente solo in primavera con tanto sole. I compagni di viaggio contano? Assolutamente.

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