Tra l’Emilia e le Ferrari

 

 

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Con mio padre ho sempre condiviso (tra le altre) le passioni per i motori e la buona cucina. In fin dei conti l’Italia è anche paese di piloti e cuochi e il connubio non è poi così strano, no? Sarà per questo che, quando è venuto a trovarmi l’ultima volta, la scelta di passare un paio di giorni in Emilia, tra Modena, Maranello e Parma, è stata particolarmente naturale.
Conoscevo (ed effettivamente conosco) poco dell’Emilia, e soprattutto non conoscevo le zone che hanno dato i natali alla Ferrari. Per me, amante di auto e motori d’epoca e di corse, era una situazione abbastanza grave.
Devo ammettere che la quantità di Ferrari che girano (o per meglio dire corrono) per le stradine di Maranello è quasi disarmante (perché non son nato figlio di miliardari??). Consigliata anche la casa/museo di Enzo Ferrati, con una mostra sulle auto più belle usate nei film (ovvero come sparare sulla croce rossa e vincere facile con me).
Ma i luoghi che ho visto mi hanno soprattutto colpito per i monumenti, per le piazze, per le chiese. Una su tutte lo splendido battistero di Parma, davvero unico.
Ma, come anticipavo all’inizio, in Emilia si mangia tanto e benissimo. Ho assaggiato ad esempio i ciccioli, i mitici tortelli, i salumi e le carni. E allora perché non ci son foto anche di queste meraviglie gastronomiche? Bhè, ero impegnato a fare altro nel mentre, e alle foto non ho proprio pensato.

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