Cartoline da Edimburgo (parte 1)

Ripensare all’arrivo ad Edimburgo mi fa immediatamente venire alla mente il Black Fox, un locale trovato per caso mentre ci dirigevamo in direzione del B&B e nel quale siamo andati a bere una birra dopo aver posato i bagagli. Il locale è molto carino, particolare ed hipster, ma come lo sono tantissimi altri ad Edimburgo (che è davvero una città dannatamente hipster). Lo cito perchè per me rappresenta un misto di emozioni e sensazioni legate all’eccitazione per un nuovo viaggio che sta per iniziare, alla felicità, alla curiosità.

Edimburgo è una di quelle città piccole. Anzi, più che piccole, concentrate. Non concentrata in quanto caotica, ma più perchè riesce ad offrire tantissimo in uno spazio tranquillamente esplorabile in un paio di giorni. Basta percorrere il Royal Mile, sino al castello, oppure passeggiare per le piccole vie piene di locali e luoghi dove mangiare e bere, per rendessi conto di quanti posto splendidi e particolari ci siano in città.

Il meteo è stato quasi tutto il tempo uggioso (per non dire drammaticamente piovoso), ma questo non ha rappresentato un reale problema, anzi. Dalla Scozia non mi sarei aspettato altro. Ciò che invece mi ha sorpreso sono gli Scozzesi. Ne avevo avuto un’assaggio su Skye, pensando però che fosse una cosa legata ad una realtà piccola e isolata. Ne ho avuto conferma ad Edimburgo. Gli scozzesi sono cordiali, carini, gentili, disponibili. Certo, sto generalizzando, ma se si viaggia si deve per forza di cose generalizzare e dedurre da poche esperienze. Quindi si, cari scozzesi, mi piacete, ed anche tanto!
Comunque, tornando ad Edimburgo, dopo poco meno di due giorni si riesce ad esaurire la lista delle cose principali da vedere, e si può iniziare ad esplorare qualche posto un po’ meno turistico. Tra questi vi è sicuramente il Dean Village, una specie di locus amoenus poco distante dal centro e che ti catapulta in una realtà alternativa ambientata in un piccolo sobborgo medievale, vicino ad un fiumiciattolo. Mancava solamente che qualchee folletto burlone apparisse da sotto il ponte per tirare qualche scherzo.

Altra cosa assolutamente da visitare, se si ha un terzo giorno da trascorrere in città, è l’orto botanico. Ma questa è una storia che richiede un post a se.

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