Cartoline da Edimburgo (parte 2)

Edimburgo è, come detto, una città che può essere tranquillamente esplorata in un paio di giorni. Se si può, però, contare su un giorno in più è assolutamente d’obbligo salire su un autobus e raggiungere il Royal Botanic Garden, l’orto botanico della città. La mattinata, l’ultima, ci ha accolto con la solita pioggerella scozzese. Poco male, perché la parte più bella ed affascinante del giardino sono le serre, microcosmi ricchissimi di vita e totalmente diversi tra loro. Passare dall’arido del paesaggio desertico, all’umido della foresta. Così umido da far immediatamente appannare gli occhiali (e l’obiettivo) appena passati dalla porta. Una infinità di piante, fiori, foglie dalle forme più disparate. Si, vale decisamente la pena allungare la vostra visita nella città.
Ultima tappa dell’itinerario scozzese è stata la Scottish National Gallery, una delle più importanti gallerie d’arte del paese. La cosa incredibile è stata che uscendo dal museo, a poche ore dalla partenza dell’aereo, le nuvole e la pioggia sono di colpo sparite, lasciando spazio ad un sole da far invidia alla Sicilia (no ok, non esageriamo). Penso di aver scattato più foto in quella mezza ora che non in tutti gli altri giorni. Bisogna pur sempre immortalare i momenti rari ed unici (e il sole in Scozia lo è sicuramente).
Ho visto poco della Scozia, ne son consapevole. Ma quello che ho potuto vedere in questa settimana on the road mi ha stupito, così come mi hanno stupito gli Scozzesi. Una nazione da vedere e rivedere, ne son certo.

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