Cartoline da Palermo (ritornando sui miei passi)

Dopo aver visitato posti che conosco benissimo, ed aver scoperto luoghi che ancora non avevo mai visitato, il nostro giro da “turisti” è proseguito alla volta di due tra le cose per me più belle e particolari di Palermo, entrambe che non vedevo da tantissimo tempo. Il primo è il mercato di Ballarò, una cosa per me molto speciale. Mi ricordo benissimo di quando mio nonno mi portava con lui per far la spesa al mercato, cercando i frutti più saporiti e le verdure più buone. Ballarò è una babele enorme, il mercato storico di Palermo più vivo ed autentico. Meno “turistico” del Capo, forse meno folkloristico, ma anche più reale.

Altro posto simbolo, anch’esso che non vedevo da tempo, è l’orto botanico, un giardino immenso con una varietà sconfinata di specie. E’ l’orto botanico con la maggior varietà d’europa, e lo si percepisce benissimo passeggiando per i viali e vedendo una infinità di cartellini descrittivi pieni di nomi in greco. Purtroppo non è tenuto e mantenuto come meriterebbe, soprattutto le serre. Ma è comunque un posto affascinante ed unico da non perdersi se si visita Palermo.

Poi c’è stato Palazzo Abatellis con il grandissimo quadro (in tutti i sensi) del trionfo della morte (che non vedevo da 15 anni) tantissime chiese (tra le quali la bellissima chiesa sconsacrata dello Spasimo), Palazzo Reale, corso Vittorio con la sua porta Nuova, e tanto tanto altro.
Confermo, fare il turista a Palermo per tutta una settimana è stata una esperienza che, da palermitano, ho amato. Far scoprire a Miriam tanti dei posti che più preferisco, rivedere tanti luoghi che non ricordavo più e scoprire nuove meraviglie. E la cosa più bella, è che non siamo riusciti minimamente ad esaurire tutto quello che avevamo da vedere. Questa è Palermo, la parte più bella.

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