Pavia e la Certosa

Le ferie estive sono anche l’occasione per metter mano all’archivio del PC, organizzare e catalogare foto, aggiornare cose ecc.. Roba da nerd, insomma.
Nella mia attività da casalinga informatica della domenica, ho ripescato alcune cartelle che mi ero totalmente dimenticato, compresa una contenete delle foto che ho fatto a Pavia durante una gitarella con mio Padre e Miriam. 

Risalgono a gennaio del 2018, una giornata fredda e uggiosa che verso la fine ha lasciato spazio anche al sole. Pavia la conoscevo molto bene, ma non avevo mai visitato quello che è forse il monumento più famoso e celebre, la Certosa.
Dopo una pasteggiata per la Città ed un abbondante pranzo (di cui non ho testimonianze fotografiche, ma che ricordo bene), ci siamo diretti verso il Monastero. Venendo da Milano, basta scendere alla fermata del treno subito precedente a Pavia e camminare per un paio di chilometri scarsi attorno alla cinta muraria del complesso, sino a raggiungere l’entrata dell’edificio.

Il colpo d’occhio, soprattutto all’interno, è pazzesco. Una cura e precisione nei piccoli dettagli maniacale, certosina (appunto).
Una cosa che non si coglie dalle foto, e che si capisce più che altro vedendo il complesso dall’alto o da lontano, è quanto la Certosa sia grande e imponente. E’ così grande che dall’atrio interno sembra quasi una piccola chiesa perché si riesce a vedere solo una piccola porzione della facciata.
Un luogo davvero bello, da osservare e contemplare. Purtroppo non si possono fare foto (non che questo sia un problema, evidentemente…).

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