Cartoline da Siviglia (parte I)

Da Palermitano, girare per Siviglia è un po’ come rivedere certi quartieri, monumenti, e soprattutto atmosfere della mia città. Solamente più amplificate, concentrate e coerenti per tutta la città. 

Questo è stato il primo pensiero che ho avuto mettendo piede nella capitale dell’Andalusia. Sapevo che Siviglia fosse una splendida città, consigliatami da più e più persone, ma non posso che ammettere che ha superato ogni mia rosea aspettativa. Sarà anche stato il clima perfetto che ci ha accompagnato durante tutto il viaggio, o magari sarà la bellissima atmosfera e la moltitudine di cose da vedere. Abbiamo iniziato dal Real Alcazar, un palazzo reale che penso sia davvero difficile da spiegare. Un misto tra la Zisa, e il Palazzo reale di Palermo (per chi li conosce). Un qualche cosa dove si può tranquillamente spendere una lunga mattinata, interrogandosi comunque se non si sia tralasciata qualche stanza o qualche angolo dei giardini. 

Ci siamo poi diretti verso la cattedrale e, soprattutto, la torre campanaria della Girala da dove si può davvero ammirare l’intera città a 360 gradi (se si sopravvive all’infinità di rampe da salire prima di arrivare in cima, ovvio).
Un breve passaggio davanti a Plaza de Toros (non perché mi piaccia la corrida, anzi, ma perché ha dei colori stupendi) per poi terminare la lunga prima giornata nella magnifica (perchè non mi vengono in mente altri aggettivi) Plaza de Espana. Però, per quella, oltre ad un paio di foto spoiler, serve decisamente un ulteriore post…

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