Cartoline da Firenze

La clausura forzata da coronavirus è una gran rottura di… è l’occasione giusta per poter metter mano all’archivio di foto e sistemare la cartella “da sistemare”. Tra le varie sottocartelle ce ne era una con le foto fatte a Firenze, ad inizio febbraio scorso. Siamo andati a Firenze per il compleanno di Miriam, sfruttando un bel week end lungo. Le aspettative erano tantissime, non vedevo il capoluogo toscano da anni e anni e morivo dalla voglia di scattare un milione di foto. Peccato aver beccato i tre giorni probabilmente più uggiosi e piovosi della storia fiorentina, il che mi ha portato a conservare molti meno scatti di quanto mi augurassi. 

Certo, ci siamo tanto (ma proprio tanto tanto) rifatti con il cibo, perché se piove bisogna cercare un posto al chiuso, che a Firenze si traduce nel mangiare tagliata, panino con il lampredotto, pici, ribollita, fiorentina e altra roba che mette a dura prova le arterie più preparate.

Oltre al cibo (di cui non abbiamo testimonianze fotografiche per la troppa foga) abbiamo ovviamente assaporato l’altro grande gusto di Firenze: l’arte. Bhè, a Firenze tutto è arte, ma mi piace ricordare di come siamo riusciti ad entrare agli Uffizi senza pagare e senza fare un minuto di coda sfruttando la prima domenica del mese il semisconosciuto (e discutibilmente sviluppato) sito dal quale prenotare i biglietti gratuiti. Beccatevi questo turisti rosiconi americani!

Altra cosa che ricordo con estremo piacere è la Basilica di San Miniato, vicinissimo a piazzale Michelangelo. Un gioiello di arte bizantina da dove vedere in pratica tutta firenze. Certo, evitate di far come noi che invece di prendere il comodo autobus che porta in cima ci siamo detti ma-che-saranno-mai-due-passi-in-salita.

Non ho altro da aggiungere su Firenze, se la conoscete capirete quanto ogni parola sia superflua, e se non ci siete mai stati probabilmente qualche cosa è andato storto nella vostra vita. In tal caso provvede il prima possibile (o almeno quando si potrà metter piede fuori casa…).

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