Di quando si aspettano 5 anni

Vivo a Milano oramai da quasi 5 anni, un tempo lungo, almeno per me. Caspita, è la prima volta che lo scrivo, e fa un certo effetto. 5 anni.

Comunque, sin dall’inizio di questa esperienza, ho provato a viverla anche come un modo per vedere nuovi luoghi. Questo blog, in fin dei conti, è stato proprio il memoriale di tutte le mie esplorazioni, dalle più brevi e banali a quelli più particolari e speciali.

In questi 5 anni non ho però mai pubblicato una foto dell’interno del duomo di Milano, ed il motivo è molto semplice: non ci son mai entrato.
Ecco, ho visto una infinità di posti in città, ed ho sempre tralasciato quello più scontata, più famoso, più visto. Un po’ (tanto) per scelta, visto che ho sempre detto di voler attendere “il momento giusto”, un po’ perchè – vabhè ci andiamo la prossima volta –
E dire che il duomo lo vedo quasi ogni giorno, andando al lavoro, e da fuori assieme alla sua piazza l’ho fotografato un milione di volte.

Lo scorso agosto, però, le cose son cambiate. Armato di coraggio (perchè oramai era quasi diventato scaramantico evitare di entrare dentro o anche solo vedere foto dell’interno) mi son immerso nell’immensa sala assieme a Miriam. Probabilmente era lei il famoso momento giusto.
La cosa che però mi ha più affascinato, più che l’interno del duomo, è ciò che ci sta sopra: visitare i tetti è un’altra cosa super ovvia e scontata, che ho sempre procrastinato, e che consiglio immensamente a chiunque.
Magari aspettate una bella giornata d’estate, magari attendete il momento giusto del giorno, con la luce giusta. Non ve ne pentirete, promesso.

Ecco, ora sono come uno dei milioni di jappo-turisti che invadono il centro della città. Un turista mainstream nella mia città. E come sempre, non posso che andarne fiero.

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